Ambasciata d''Italia in Guatemala

Uno dei motivi per cui si è deciso di accelerare la pubblicazione di questo blog è la situazione grottesca che si è venuta a creare a seguito dell''invio, lo scorso 5 marzo, di un container a tutt''oggi non ancora pervenuto: dalaprile la nave è arrivata a Puerto Barrio sulla costa atlantica, il container è stato scaricato, ma essendo sotto  Pasquache qui è come il ferragosto da noi - tutta quella settimana gli uffici sono rimasti chiusi. Prima di partire P. Alberto ci aveva fornito tutti i documenti relativi al container, in italiano ed in spagnolo ed in triplice copia originale, che abbiamo provveduto a consegnare a P. Ottavio, P. Giorgio e Mons. Mario; quest''ultimo ha poi inoltrato personalmente tutti i documenti ad un suo amico alla dogana di Puerto Barrio affinchè il "rilascio" fosse quanto più celere possibile e invece siamo ancora in attesa... P. Alberto ha fatto, ed ha "preteso" giustamente da noi, un lavoro certosino: il contenuto di ogni singola scatola di abbigliamento - suddiviso per genere (uomo, domma, giovane, bambino e neonato) e per misura prevedeva anche la quantità contenuta; i medicinali sono stati selezionati ed accuratamente elencati anche con il nome scientifico, e ad essi è stata allegata una dichiarazione di un dottore della Croce Rossa nella quale si attestava che in quelle scatole non si trovavano psicofarmaci o droghe; materiale scolastico e didattico è stato opportunamente annotato, così come le coperte e le lenzuola per arredare la casa degli anziani a Poptun; i giocattoli, arrivati al Centro di Selargius qualche volta in uno stato non troppo eccellente, sono stati rimessi a posto da mani amorevoli e sistemati nelle scatole. Il tutto accompagnato anche da una dichiarazione con la quale P. Alberto attestava che tutto il contenuto della spedizione era effettuato senza fine di lucro ed in completa gratuità. Insomma il lavoro faticoso, e non sempre pulito, di tante persone e di tanti mesi, il desiderio di essere utili e di "compartir" con la gente del posto il beneficio che ne avrebbero potuto trarre, tutto dimenticato a Puerto Barrio/Guatemala/Centro America perché qualcuno ha deciso di non "rilasciare" il container con le "nostre" cose per i "loro" conterranei.

Mar, 02/28/2012 - 12:10 - Container 2Container 2
Mar, 02/28/2012 - 10:18 - PalletsPallets
Mar, 02/28/2012 - 10:31 - BicicletteBiciclette

Agli intermediari incaricati di seguire da vicino le operazioni di sdoganamento abbiamo  chiesto tantissime volte se la documentazione prodotta fosse idonea e sufficiente preoccupandoci di coprire qualunque manchevolezza dell’ultimo momento; ci è stato sempre risposto che tutto andava bene,  salvo poi – dopo una settimana – richiederci un''altra copia originale del "BILL OF LANDING/documento di trasporto", perché si erano dimenticati di chiedercelo.......Pensate che subito dopo Pasqua, quindi dopo circa 8 giorni di permanenza del container in porto, si sono accorti che non potevano accettare la documentazione perché gli elenchi delle scatole non riportavano su ciascun foglio dell’elenco in italiano – perché in quello spagnolo c’era - il "membrete"/l’intestazione dell’ente donatore….P. Alberto,  prontamente contattato, ha provveduto a ristampare tutti gli elenchi come volevano le "Autorità" e a rimandarli in modo estremamente ultra rapido, ma siamo ancora così a sperare ogni giorno. Ma oltre la beffa anche il danno: per ogni giorno di permanenza del container in porto bisogna pagare una tassa di 55$ e sono passati già 19 giorni… Quante cose avremmo potuto fare con tutti questi soldini?? Spesso ci domandiamo se ha un senso tutto questo nostro darci da fare, forse se portassimo i soldini potremmo comprare tutto sul posto, ma poi personalmente penso che l’impegno, la dedizione e l’amore  che vengono messi a disposizione per la realizzazione di questa grande cosa siano il motore trainante di tutta l’operazione e della nostra venuta in questa terra lontana. Quante volte;  guardando e sistemando un indumento, Patrizia, Luisa, Bruna, Barbara, Franca, Lina, Manuela e tante altre Signore del Centro Domenicano di Selargius mi hanno chiesto "va bene come pesantezza? – gli/le piacerà? -  a chi potrebbe stare? – te le immagini che chiccheria le ragazze con questa maglietta scollata/trasparente? – ma le donne portano le scarpe con il tacco da 15 cm. e la punta "ammazza formiche"? – che bellini questi vestitini per le bambine – immaginandole già scure scure di pelle ma con un vestitino di tulle rosa!.- quanti bambini riusciamo a far giocare con queste  magliette da calcio?".  Senza considerare quante lavatrici sono state fatte per mandare gli indumenti in ordine e puliti nel caso non fossero arrivati al Centro perfettamente in buono stato... Senza dimenticare poi Mario, Piero, Beppe, Pino, Ettore e tanti altri – la forza " bruta" del Centro – che si sono prodigati nella "costruzione" e predisposizione degli 11 pallets! e P. Alberto – il nostro padrecito – alla ricerca continua della perfezione per evitare intoppi burocratici! e come possiamo dimenticare tutti i nostri benefattori materiali e morali e tutte le persone che ci hanno avvantaggiati nello svolgimento delle pratiche burocratiche, quelle che ci hanno aiutato negli anni passati,  quelle che ci incoraggiano e ci sostengono ora nelle nostre attività, quelli che ci telefonano e quelli che ci scrivono e che aspettano pazientemente le nostre risposte, sapendo quanto sia difficile per noi essere rapidi nelle risposte...

Mar, 02/28/2012 - 10:18 - MulettoMuletto
Mar, 02/28/2012 - 17:38 - Container 5Container 5
Mar, 02/28/2012 - 17:38 - Container 4Container 4

\r\nPer questo motivo sono molto dispiaciuta perché a tutte queste persone io non posso dare risposte, non posso assicurare che tutto è stato distribuito per il momento secondo le necessità, le priorità e le aspettative di tutti noi. Mi dispiace anche per la mancanza di attenzione e sensibilità che le Autorità preposte (la S.A.T. "Superintendencia de Administracion Tributaria", una istituzione guatemalteca che sovraintende al pagamento delle tasse e che in questo momento dovrebbe darci questa benedetta "resolucion" per esonerarci dal pagamento dell’Iva visto che il contenuto del container è a scopo umanitario) dimostrano verso i nostri interventi, non comprendendo che ogni giorno pagato in più di tasse portuali sono disponibilità economiche che vengono a mancare ai loro concittadini ed alle loro necessità. Ieri, durante la nostra visita al Museo che si trova su un’isoletta nel lago Peten Itza alla quale si arriva dopo un breve tragitto in lancia dall’isola di Flores, il responsabile dello stesso – Luis, un signore di 48 anni che ne dimostra però almeno 10 in più - raccontandoci degli antichi Maya e del loro decadimento ufficiale (intorno al 1200 d.C.) ci da detto: "In Guatemala non è cambiato niente in 800 anni: la civiltà maya è "colapsata/si è estinta" perché i governanti dell’epoca per manie di grandezza, di superbia, di potere, di mancanza di organizzazione  e di stupidità si sono combattuti e si sono autoeliminati assieme a tutto il popolo; i governanti di adesso sono talmente attaccati al soldo ed al potere che pur di non rinunciare a soddisfare il proprio egoismo sono disposti a far soffrire il loro popolo ed a farlo vivere nella violenza, nell’ignoranza e nella fame. Nei secoli non hanno imparato nulla: erano stupidi allora e lo sono ancora adesso".\r\n\r\nA seguito di questa situazione ci siamo trovati costretti a rivolgerci all''Ambasciata Italiana in Guatemala:\r\n\r\nPreg.mo Ambasciatore, mi chiamo Francesco Pittoni e sono il Presidente pro tempore dell’Associazione PASSI per il Mondo ONLUS, cod.fiscale: 92172160928.\r\nCon la presente desidero informarLa che ogni anno, fino dal 2007, dei volontari italiani si recano per circa due mesi a Dolores-Peten-Guatemala per offrire la propria collaborazione gratuita a due Padri Domenicani sardi – Padre Ottavio Sassu e Padre Giorgio Pittalis - che da oltre 14 anni il loro impegno apostolico ed educativo in questa località.\r\nMi permetto richiedere il suo cortese intervento al fine di consentire il rilascio di un container – contenente abbigliamento, materiale scolastico, stoffe, scarpe, giocattoli e medicinali consentiti - spedito da Cagliari il 5 marzo u.s. a cura della Ditta Amburg Sud la quale, trattandosi di aiuti umanitari, provvede gratuitamente al trasporto fino a Dolores.\r\nLa nave è arrivata il 1° aprile a Santo Thomas de Castilla (Puerto Barrio) ed il container è stato scaricato. L’intermediario in Guatemala è la Caritas alla quale è stata fornita tutta la documentazione – in originale ed in copia, in italiano ed in spagnolo - richiesta dalle autorità guatemalteche alle quali è stata prontamente girata. Ad oggi non siamo ancora riusciti ad entrare in possesso del container poiché a distanza di giorni ci vengono poste nuove ifficoltà che francamente non comprendiamo. Inoltre per ogni giorno di sosta del container al porto ci viene richiesta una tassa di $55: noi siamo venuti qui per aiutare questa popolazione, il pagamento di queste tasse e per un tempo così prolungato ci sembra una cosa assurda anche perchè la nostra Associazione è costituita da volontari che certamente non navigano nell’oro.\r\nLe sarei pertanto molto grato se potesse in qualche modo smuovere la situazione, tenendo conto che la nostra permanenza a Dolores volge al termine e non vorremo che tutto ciò che è stato inviato, oggetto di scrupolosa, attenta e amorevole selezione, possa non trovare la giusta collocazione tra le persone veramente meritevoli e bisognose.\r\nAllego alla presente copia del documento di trasporto del container (Bill of landing) nonché copia del mio passaporto. Spero che il Suo cortese intervento possa in breve tempo dare i frutti sperati e con l’occasione desidero invitarLa nella casa dove viviamo e dove potrà conoscere i nostri Padri e gli attuali componenti il gruppo dei volontari.\r\nResto in attesa di Sue comunicazioni e La ringrazio per la Sua attenzione e per il Suo interessamento. Cordialmente.\r\n\r\nFrancesco Pittoni\r\n\r\nA  seguito della lettera inviata all''Ambasciatore si è ricevuta la seguente risposta:\r\n\r\nSig. Pittoni,\r\nLe scrivo a nome di S.E. l''Ambasciatore.\r\nStamattina abbiamo contattato il Direttore Nazionale di Caritas Guatemala, il quale ha informato che proprio oggi hanno ricevuto l''OK da parte della SAT per il ritiro del container in parola.  Al momento sono nella fase di pagamenti e pertanto, il container dovrebbe essere "liberato" fra qualche giorno.

Distinti saluti.